di Stefano Garimberti

Sono ormai almeno quindici anni che, anche come tecnico di ARAL, ho il piacere di collaborare con gli amici della San Lorenzo di Pegognaga e, avendo assistito al graduale passaggio generazionale nella gestione della Cooperativa, sono rimasto colpito dal modo esemplare con cui i fondatori hanno operato per trasferire lo spirito originario, improntato sui valori della cooperazione, della solidarietà e della condivisione, ai giovani che li hanno succeduti. Ancora di più mi ha impressionato osservare come gli attuali amministratori hanno saputo integrare quegli stessi valori di fondo, con l’opportunità di maturare un nuovo spirito imprenditoriale che fosse al passo con i tempi, in una realtà che evolve ad elevatissima velocità.

Negli ultimi anni si è innestato una sorta di passaggio culturale nella lettura e corretta interpretazione della realtà agricola in cui la Cooperativa opera, sia rispetto alle politiche di sviluppo rurale, sia rispetto alle evoluzioni e dinamiche in atto nel sistema dei mercati e in più in generale rispetto al contesto sociale allargato. Ne è scaturita, insieme alla consapevolezza di operare in un sistema agroalimentare di elevata qualità come quello della filiera lattiero casearia, una spinta a guardare con decisione verso un futuro in cui valorizzare l’eccellenza, trasformando le minacce in opportunità di sviluppo e in cui far crescere e allargare l’esperienza del lavorare insieme apportando “innovazione“. Così la Cooperativa ha iniziato a esplorare il modo per affrontare alcuni degli aspetti più critici dei nostri processi produttivi (ad esempio quello della gestione dei reflui zootecnici), realizzando iniziative progettuali, proponendo soluzioni e servizi che hanno trovato accoglienza e riscontro positivo dei soci. In buona sostanza questo ha consentito di trasformare, in alcuni casi, le sfide in vere e proprie occasioni utili a fornire risposte positive ai bisogni/aspettative del consumatore, tra le quali quello della “sostenibilità ambientale“.

Diverse sono le nuove progettualità alle quali la Cooperativa sta lavorando per affrontare il futuro, ciò in collaborazione con professionisti, centri di ricerca, università, tutte accomunate dalla volontà di creare “valore aggiunto” intorno al nostro prodotto di base che è il formaggio. Da qui è nata l’esigenza di procedere con ordine e con metodo, andando a creare un “Comitato Scientifico” che funzionerà da incubatore di idee e di progetti che dovranno essere fatti crescere e accompagnati per portare risultati concreti. Mi sento onorato della richiesta che mi è stata fatta di dare un contributo per il coordinamento delle attività di questo Comitato, che immagino aperto a tutti coloro che vorranno dare un apporto di idee, creatività, lavoro e, più in generale, di impegno. Le attività a cui questo Comitato dovrà ispirarsi nel prossimo futuro dovranno essere sempre di più tese a favorire la “integrazione” dei diversi soggetti della filiera in uno specifico ambito territoriale, e quindi richiederanno alle imprese agricole (e forse anche ai caseifici del territorio) uno sforzo ulteriore nell’unirsi per “fare sistema“. La Cooperativa San Lorenzo ha già dimostrato di essere terreno fertile perchè questo sforzo possa essere coltivato per dare buoni frutti.