di Stefano Ficarelli – Dottore Commercialista

La Cooperativa San Lorenzo è sempre alla ricerca di novità e l’idea di raggiungere i soci con un notiziario rappresenta un ulteriore passo di innovazione che rimane tuttavia ancorato alla tradizione: la comunicazione e il confronto tra i soci.

Strano a dirsi, ma è proprio così. Non si abbandona la strada maestra, anche se è possibile percorrerla con quelle innovazioni che hanno poi favorito lo sviluppo dell’agricoltura del territorio ad un livello di tutto rispetto, che gli studiosi come gli esperti del settore definiscono in Agricoltura 4.0.

In oltre 30 anni di attività, la cooperativa ha saputo essere un motore propositivo per il settore. Lo posso scrivere perché ne sono stato involontariamente spettatore, ogni volta con crescente ammirazione. I meriti, a mio sommesso parere, devono essere ricondotti a tre aspetti fondamentali:

a) l’Istituto Agrario di Palidano e le brillanti intuizioni dell’allora direzione come dell’attuale; 

b) il “passo indietro” dei senior che nelle aziende agricole hanno permesso il ricambio generazionale composto da giovani scolasticamente formati e pure preparati sui campi e nelle stalle; 

c) il confronto per riuscire sempre a migliorarsi.

La Cooperativa San Lorenzo è stata l’artefice di questo sviluppo. Nata originariamente come “Acquisti Collettivi San Lorenzo”, la sua denominazione è stata volutamente adeguata a “Cooperativa San Lorenzo” perché la cooperativa è molto più di un processo che permette un acquisto collettivo: è solo un mezzo per poter raggiungere obiettivi ambiziosi e fattibili.

Con il confronto è stato possibile immaginare un’agricoltura differente, perché gli errori e le intuizioni possono essere comunemente messi a frutto per raggiungere più rapidamente e senza “gelosie” le eccellenze, governando pure il processo tecnologico che deve essere visto come una opportunità e non un ostacolo.

Si è così arrivati a valorizzare il “benessere animale”, a produrre un Parmigiano Reggiano di eccellenza premiato ai vari concorsi mondiali, ma anche prodotti agricoli nel rispetto ambientale fino alla valorizzazione del liquame e dei sottoprodotti agricoli in fertilizzanti ed energia, senza dimenticare il processo innovativo che ha permesso la nascita di stalle estremamente robotizzate, in grado di garantire con minimi sforzi dell’uomo, pulizia, rispetto degli animali e latte di qualità con sprechi ridottissimi. L’agricoltore o il contadino di oggi è assai differente rispetto al contadino/agricoltore di solo 30 anni fa.

La Cooperativa San Lorenzo ha permesso alle aziende agricole della zona di essere protagoniste del proprio futuro, aiutando i soci a governare il processo di sviluppo con una logica nuova e saldamente radicata al principio della mutualità: insieme si cresce e ci si aiuta.

Allora viene spontaneo chiedersi: cosa sarebbe stata la nostra zona o anche semplicemente la nostra azienda agricola senza la Cooperativa San Lorenzo?